Microlaringoscopia

Come si esegue la Microlaringoscopia

Si tratta di un moderno intervento per la diagnosi e cura delle lesioni della laringe e si esegue attraverso l’utilizzo di un microscopio operatorio e di strumenti adatti a raggiungere le corde vocali.

L’intervento di asportazione delle lesioni laringee viene eseguito in anestesia totale e, secondo i casi e in maniera variabile da paziente a paziente, se lo specialista lo ritiene necessario, viene utilizzato il laser per la rimozione di particolari lesioni.

L’operazione avviene con il paziente disteso in posizione supina. Per evitare lesioni o traumi a danno delle arcate dentali nell’utilizzo del laringoscopio operatorio, vengono poste delle protezioni sull’arcata dentale superiore.

Per ottenere una visione corretta della zona d’intervento, viene inserito nella bocca un tubo metallico per indurre e mantenere un’iperestensione del collo, che consenta sia di mantenere in linea retta le vie aero-digestive, sia di avere una visione diretta della laringe.

Quando ritenuto necessario dal medico, l’utilizzo del laser consente di rimuovere coagulare e vaporizzare i tessuti in un unico intervento chirurgico e in maniera molto precisa.

Quanto dura l’intervento di Microlaringoscopia

Stabilire la durata di un intervento è complesso in quanto varia secondo la difficoltà dell’intervento stesso. Trattandosi di un intervento chirurgico che, negli anni, ha portato gli specialisti di otorinolaringoiatria a trattare anche patologie più complesso come l’Edema di Reinke, le cisti cordali, i polipi laringei e patologie tumorali più o meno estese, è facile intuire come i tempi siano estremamente variabili da caso a caso.

Il post intervento

Al momento del risveglio il paziente non ravviserà alcun dolore o, al limite, un leggero fastidio alla gola che, comunque, avrà durata breve. A qualche ora dal risveglio il paziente sarà in grado di alzarsi dal letto e sarà pronto per le dimissioni la mattina seguente l’intervento.

Nei giorni immediatamente successivi l’intervento, il paziente dovrà seguire scrupolosamente le indicazioni impartite dallo specialista. Non seguirle alla lettera potrebbe compromettere il decorso post operatorio, ponendo a rischio la qualità della voce e vanificare il buon esito dell’intervento stesso.
Le indicazioni prescritte, di norma, prevedono per il paziente il divieto assoluto di parlare per i tre giorni successivi, a meno di urgenti e necessari. La raccomandazione fornita, in caso si rappresenti l’urgenza di usare la voce è di utilizzarla in maniera normale, senza mormorare o bisbigliare.
Viene fatto assoluto divieto di fumare per almeno 3 giorni e, inoltre, caso per caso, il medico lascerà una prescrizione medica da seguire scrupolosamente.
Generalmente non viene prescritta alcuna dieta particolare, se non legata alle patologie specifiche di ogni paziente.

Tempi di normalizzazione della voce.

I progressi nel riacquistare la propria voce solo legati alla patologia trattata e sono molto variabili. Secondo patologia il recupero può variare dai pochi giorni ad alcune settimane, e in casi estremi potrebbero essere necessari mesi. In ogni caso questa è e rimane un’indicazione di massima, trattandosi di informazioni soggettive che verranno fornite dallo specialista al paziente.

In casi rari, come negli interventi su formazioni neoplastiche, esiste la possibilità, seppur minima, che la voce non migliori ma rimanga alterata o subisca ulteriori flessioni. In questi casi la priorità del medico è la preservazione della vita del paziente e la voce è un obiettivo da ritenersi secondario.

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