Visita otorinolaringoiatrica: capire se una persona respira bene dal naso
26 Aprile 2018
Una visita otorinolaringoiatrica, attraverso due manovre basilari quali la rinoscopia e la fibrorinoscopia, consente all’otorino di stabilire se il paziente è in grado o meno di respirare bene col naso, valutando le fosse nasali in maniera completa.
Una volta eseguiti questi primi due esami, e nel caso l’otorino lo richieda, sarà necessario sottoporsi a un esame radiologico, per approfondire il quadro clinico del paziente e procedere con le terapie del caso.
I contesti patologici più ricorrenti che impediscono di respirare bene dal naso sono tre.
Difficoltà nel respirare con il naso a causa di turbinati ipertrofici con setto deviato o anche in asse.
Nei casi in cui il paziente manifesti difficoltà nel respirare dal naso a causa di un’ipertrofia dei turbinati, si procede intervenendo con le radiofrequenze, devascolarizzando i turbinati con un intervento in anestesia locale. L’intervento ha una durata approssimativa di 30 minuti e il medico indicherà la terapia da seguire nei giorni successivi. Generalmente è necessario eseguire dei lavaggi endonasali fin quando l’otorino non lo ritiene opportuno.

Difficoltà nel respirare con il naso a causa di turbinati ipertrofici con importante deviazione del setto nasale
Diversamente dal caso precedente, questo intervento necessita dell’anestesia generale. L’otorino dovrà devascolarizzare i turbinati, come nell’intervento precedente, per poi intervenire con una resezione sottomucosa del setto. In questo caso la durata media di un intervento è di 60 minuti, ma può variare da soggetto a soggetto.
Il terzo contesto è un ampliamento del secondo, dove il paziente, oltre a presentare difficoltà di respirazione nasale e un’importante deviazione del setto, non si sente a suo agio con il proprio aspetto estetico.
Il paziente desidera migliorare il proprio aspetto estetico e, contestualmente, migliorare la propria situazione respiratoria nasale. In questi casi si procede unendo all’intervento funzionale alla rinoplastica, ottenendo così una rinosettoplastica funzionale.
L’intervento viene eseguito sia sul setto nasale, sia sul dorso e sulla punta del naso. Rispetto ai due interventi precedenti, è previsto un’ulteriore intervento di riduzione a carico dei turbinati inferiori, attraverso la radiofrequanza bipolare fredda.
Tutti i contesti patologici descritti, e le tecniche utilizzate, sono accomunati da un metodo d’intervento che tende a rispettare le mucose dei turbinati. Il rispetto dell’innervazione sensitiva della mucosa è importante quanto la pervietà delle vie respiratorie nasali.
Si tratta di una condizione basilare per consentire al paziente di provare un vero miglioramento nella respirazione.
